venerdì, luglio 14, 2006

I diari della bicicletta/1


Oggi Repubblica dedica ben due articoli al Tour de France. La cronaca è affidata alla penna brillante di Gianni Mura mentre in una rubrica nella pagina milanese del giornale, denominata "I diari della bicicletta", Paolo Garimberti scrive con gusto personale sulla "favola" di Flyod Landis che domenica scorsa, durante il giorno di riposo, ha tenuto una conferenza stampa per raccontare come da quattro anni soffra di una forma degenerativa di artrosi all'anca e da due , dopo un intervento chirurgico non riuscito, pedali con una gamba, la sinistra, più corta dell'altra: alla fine del Tour farà un altro intervento chirurgico per impiantare una protesi, sperando che finiscano la menomazione e la sofferenza". (foto Lampre)

Fin qui la storia, che effettivamente sembra una bella favola. Garimberti ci informa anche che tra due giorni il New York Times "gli dedicherà un lungo articolo nel suo magazine domenicale".
Nell'articolo del New York Times puoi vedere tre immagini suggestive dell'anca colpita da artrosi

Leggendo l'articolo di cronaca di Gianni Mura (ma alla vecchia e gustosa maniera, il pezzo è anche infarcito da citazioni e divagazioni intellettuali) si allarga un po' di più la visuale della realtà. Scopriamo che Landis che ieri ha conquistato la maglia gialla, per via di quella menomazione fisica (vedi articolo di Galimberti) ha il permesso, accordato dall'Unione ciclistica internazionale, di assumere i corticoidi, che sono farmaci capaci di alleviare il dolore fisico, la sensazione di fatica. E Mura, preciso, rileva che il corridore "ogni tanto, in salita, sposta il peso sulla sinistra e a cronometro non può avere una posizione perfetta". Che l'avanzare della nuova maglia gialla, ex gregario di Armstrong, sia sgraziata è visibile anche a occhio nudo, guardando la cronaca della tappa in televisione.

Resta però un interrogativo, non da poco. I corticoidi sono considerati sostanze
dopanti e infatti sono banditi; nessun corridore può assumerli. Correre, senza sentire la fatica, è un gran vantaggio. Possiamo legittimamente pensare che ieri i corticoidi siano serviti ad eliminare l'handicap in partenza, livellando tutti i corridori che non hanno lo stesso deficit di Landis ma non è escluso, nemmeno, che la nuova maglia gialla abbia comunque beneficiato della situazione, poiché tutti gli altri - se non hanno barato - non erano nella condizione di poter assumere alcun farmaco. E la fatica sui volti dei corridori era ben dipinta, fino a sgraziarli.

Nessun commento: