martedì, novembre 28, 2006

Nova Milanese e dintorni 3

  • Un lettore ha scritto a Tempi sulla nota vicenda di ciò che è successo in una scuola superiore di Nova Milanese. L'argomento mi interessa per vari motivi. Primo, perché ho una moglie insegnante, secondo perché collaboro a Tempi. Terzo perché mi è piaciuta la risposta del direttore, Luigi Amicone. Quarto, perché la risposta di Amicone assomiglia più o meno a quello che ho detto in privato a mia moglie, prima di leggere il giornale stampato.

  • "Ogni volta che gli addetti ai lavori analizzano problemi che riguardano i ragazzi sono tutti d'accordo sul definire ciò che è diseducativo, sbagliato, dannoso o pericoloso. Dopo di che si vengono a formare istantaneamente due correnti di pensiero, la prima che propone di proibire, la seconda che sostiene che la proibizione incuriosisce e peggiora la situazione. Per carità, sono stato anch'io un ragazzino e so bene cosa sia il sapore del proibito, ma so anche che, per me, aggirare certe proibizioni era troppo complicato e rinunciavo.

    • Ora a tutti coloro che sostengono che proibire sia negativo vorrei fare una proposta paradossale, anzi provocatoria, ma che dovrebbe indurli a riflettere: lasciare libero il sesso.

      • Provate a immaginarvi cosa succederebbe nelle scuole, quindi chiedetevi se le proibizioni sono così distruttive per le menti dei ragazzi o se altresì sono la base di una formazione che permette loro di separare il bene dal male. Il permissivismo è senz'altro il metodo educativo meno faticoso ma forse sarebbe bene che i genitori, mamme-merendina in primis, cominciassero a rimboccarsi le maniche.

        • Non si possono educare i figli con la cultura dei diritti, con la cultura dell'autogestione minorile dell'etica tralasciando doveri e proibizioni.

Lei ha così ragione che, a rigor di logica corrente, non capisco lo scandalo per un caso come quello della scuola di Nova Milanese. Il preside di quella media inferiore ha detto che «è inconcepibile una cosa del genere in una scuola dove viene impartita una educazione alla sessualità non separata dall'affettività». Separazione? In che senso? Pare che i ragazzini volessero molto bene alla loro professoressa.

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