giovedì, luglio 17, 2008

Riccò, la favola è già finita



Finisce la favola di Riccardo Riccò al Tour de France e probabilmente anche dal ciclismo professionistico. Il capitano della Saunier Duval, vincitore di due tappe in questa edizione della Grande Boucle e nono in classifica generale è risultato positivo ai controlli antidoping effettuati tra il 3 e il 4 luglio. Questo risulterebbe dal sito del quotidiano francese L'Equipe, il primo a dare la notizia, che cita fonti dell'agenzia antidoping transalpina.


Nelle urine del ciclista sono state trovate tracce di EPO di terza generazione, la cosiddetta Cera (Continuous Erythropietin Receptor Activator), un attivatore continuo dei recettori dell'eritropoietina che stimola la produzione di globuli rossi. Mille euro il costo di una fiala di questa nuova EPO.
Non ha fatto tempo ad illuderci, poca roba, ancora, le sue prime imprese. Le accuse sono molto gravi e i controlli, ora, difficilmente possono sbagliare.
Il ciclismo, ancora una volta, esce con con le ossa rotte.

lunedì, luglio 14, 2008

Riccardo Riccò, ovvero Pantariccò

Accostamento da brivido. Similitudine impossile. Eppure, ieri, è nato il Pantariccò. Il corridore di Formigine, alla sua seconda vittoria al Tour, ha risvegliato la tifoseria dal torpore in cui si trovava dopo la caduta e il dramma dell'histoire Pantani. Il corridore, all'anagrafe, si chiama Riccardo Riccò, nato bevendo latte e assaporando le imprese di Marco Pantani, suo idolo. Del Pirata ha ereditato il massaggiatore. Per questo motivo lo contestano. Ha un valore del sangue alto di natura, così è riuscito a dimostrare. Un cocktail esplosivo, una parlantina micidiale, una testa calda che è come buttare benzina sul fuoco, dentro il gruppo. Molti lo detestano, fra i corridori.
All'esordio non ha avuto vita facile. L'ematocrito alto è l'anticamera dei sospetti. Ma diciamolo. Ieri ha vinto alla Pantani. E alla Riccò. Sapendo mescolare le due miscele esplosive. Ha attaccato senza pensarci troppo alla strategia. E ha vinto. E questo conta. E' partito in salita, più o meno, come quell'altro che lo guarda dalcielo. I primi cento, duecento metri, sono stati così. Poi ha corso alla Riccò. Con meno furia. Con meno scatti. Lasciando agli avversari il dubbio che potesse persino cedere. Poi è andato per la sua strada. Sul terreno meno favorevole ha tenuto e non ha perso.