sabato, agosto 23, 2008

Josefa Idem. Fermatela!

Josefa Idem. Intanto chapeau! D'accordo. Agguantare un argento a quasi 44 anni, è un'impresa. Almeno, a noi sembra un'impresa.
Ma c'è un elemento che disturba nel vedere quest'atleta. Arriva sul traguardo, un po' frastornata, perché non sa ancora se ha vinto o se è giunta seconda o terza. Solo all'intervista capisce di aver sfiorato il gradino più alto. Ecco, figurarsi. Uno potrebbe aspettarsi che adesso annuncia il ritiro. E invece no. Lascia aperta la possibilità della sua partecipazione ai prossimi Giochi a Londra.
Fermatela, mi sembra la Longo, quella del ciclismo che qualcuno ha soprannominato Nonna Abelarda. Negli sport ad alto livello gli organizzatori dovrebbero porre un limite d'età oltre il quale non puoi più partecipare. Se vuoi continuare lo puoi fare fra gli amatori.
La Idem sembra non accorgersi che il tempo passa. E c'è un tempoper tutto, come è scritto nella Bibbia. Infatti: facevano tenerezza i suoi bimbi. Facevano tenerezza ma dicevano anche quanto la mammafosse la mamma e avesse la sua età. Fermatela, per favore.
E fermate quei giornalisti che adesso si butteranno a capofitta sulle tastiere del pc per osannare mielosamente la performance di Josefa Idem

venerdì, agosto 22, 2008

CINESERIE

Perché i cinesi ci inquietano

Difesa cinese di Annalena Benini (da Il Foglio)
Mamme in Cina (sempre di Annalena Benini)

giovedì, agosto 21, 2008

Schwazer (oro) come superman nella marcia

Saranno entusiasmanti le immagini della Vezzali sul podio, sarà bello ammirare le foto della Granbassi sulle maggiori copertine dei magazine italiani, ma questa medaglia d'oro non ha paragoni. No. Schwazer questa notte, nella 5o chilometri di marcia ha dimostrato che cosa significa essere forti, virili, determinati.
Marcia maschia, marcia canta.
Aveva i favori del pronostico, sarebbe stato facile sbagliare, cioè andare fuori giri con la testa. E lui, questo ragazzone di ventitre anni che arriva da un piccolo paesino di 31 abitanti in Alto Adige, è stato ad un pazzo dalla follia. Si è sbracciato sul percorso, salutava gli italiani, gli amici, gli allenatori, i parenti, e chissà, anche i cinesi... Cinesi che si sono messi d'impegno per favorire un connazionale marciante ai limiti del regolamento (andava squalificato dopo 10 chilometri).
Poi la forza d'urto dell'azzurro ha messo tutti d'accordo. Vittoria maschia.
Secondo, per la cronaca, l'australiano Tallent, terzo il forte e temibile russo Nizhegorodov. Non ce ne voglia la Granbassi, continueremo ad ammirarla ma quest'oro eccezionale rilancia i maschietti.
Particolare. Finita la gara, dopo 50 chilometri, Schwazer si è messo a correre per festeggiare. E chi lo ferma Superman?


Rigaudo, bronzo nella 20 chilometri

Elisa Riguado agguanta il terzo posto nella 20 chilometri di marcia alle Olimpiadi di Pechino. Corsa saggia, brava nella rimonta e stabilisce anche il suo personale. Arriva dietro la russa Kaniskina e la norvegese Plaetzer. E' la prima medaglia per l'atletica italiana. Sabato mattina, nelle prime ore della notte (ora italiana) arriverà il turno di Schwazer che marcerà per l'oro.


mercoledì, agosto 20, 2008

Antonietta di Martino, nell'alto le speranze di una medaglia



L'intervista.
Questa notte a Pechino salterà l'azzurra in lizza per una medaglia. La Di Martino. Ecco l'intervista pubblicata sul magazine Freesport che fa emergere lo spessore e la simpatia del personaggio

Antonietta Di Martino è della provincia di Salerno. Gareggia per le fiamme gialle. E' un'atleta che fino a pochi anni fa conoscevano veramente in pochi, se non gli addetti ai lavori che seguono da vicino l'atletica leggera. E' diventata un personaggio, anche senza volerlo quando ha battuto il il record italiano del salto in alto con 2.03, lo scorso anno a Milano durante la finale di Premier League. Il record precedente apparteneva a Sara Simeoni. Ma quella misura è come se non l'avesse mai fatta, per l'umiltà che dimostra. Eppure ha avuto il merito – oppure il torto – di cancellare un record che apparteneva ad uno dei maggiori “monumenti” dell'atletica italiana, quella Sara Simeoni, bandiera e simbolo di una certa atletica, molto umana, lontana anni luce da certe esasperazioni che sono arrivate dopo, anche in questo ambiente. L'intervista – pubblicata su Freesport - è stata raccolta alla vigilia della Notturna di Milano.


Com'è la pista dell'Arena?
“Qui ho vinto il mio primo titolo italiano e avevo 22 anni. E sempre all'Arena ho fatto il mio record nazionale. E' una pista che mi porta bene e a cui sono molto legata. Il pubblico di Milano è caloroso e ho anche molti amici che vivono in questa città”
Come ha iniziato a praticare l'atletica?
“Con i Giochi della Gioventù. Ho iniziato a praticare sport provando un po' di tutto: pallavolo all'atletica, pallamano e persino il calcio. Ho avuto la fortuna di avere un professore che mi ha fatto provare di tutto assieme ai miei compagni di classe. Questa persona speciale si chiama Francesco Raimondi. Da giovane ha praticato l'atletica ed è riuscito a comunicarmi questa sua passione. Ed io,
da piccola, mi piaceva correre e avevo questa sensazione di voler provare a volare”.
Dove ha iniziato esattamente?
“A Salerno nello stesso campo dove mi alleno tuttora”.
Quale sono le discipline che si praticano dove vivi?
“Come da altre parti domina il calcio. Però c'è anche chi pratica la pallacanestro, la scherma e qualcuno anche l'atletica. Ora che alcuni ragazzi che si allenano al mio campo iniziano a raccogliere dei buoni risultati, l'atletica è entrata di più nelle case di chi abita nella mia regione”
Il salto in alto non è stato però il suo primo amore...
“Praticavo l'epthatlon. Un giorno riuscii a saltare 1 metro e 98: da allora iniziai la carriera come saltatrice in alto. Ma ho sempre avuto la passione del volo”.
Fratelli? Sorelle?
“Un fratello più grande di me e una sorella più piccola”.
Anche loro sportivi?
“Mio fratello aveva iniziato a praticare atletica e io infatto lo seguivo al campo di Salerno. Ma ha mollato subito quando ha iniziato a lavorare”
Come è avvenuto il passaggio dall'epthatlon?
“Nel 2002 mi sono strappata ad un bicipite e ho cambiato allenatore. Ho deciso di abbandonare la disciplina perché ero soggetta a frequenti infortuni. E così mi sono dedicata completamente al salto in alto anche se nei miei allenamenti continuo a cimentarmi nelle prove dell'epthatlon perché mi aiutano ad allenare varie abilità e parti del corpo. Poi, sa, sono piuttosto bassa come saltatrice, appena 1.69. Ho bisogno di allenarmi davvero tanto se voglio competere con le mie avversarie. Le altre misurano almeno 1 metro e 75 centimetri... Un metro e 94 la Vlasic”.
Quando si è scoperto che la Di Martino sapeva saltare bene?
“Nel 2001 quando a Catania ho saltato 1 metro e 98. Poi però ho avuto tanti infortuni che non mi hanno permesso di fare subito il salto di qualità. Ma è stata una sfortuna che si è rivelata, in realtà, anche una grande fortuna. Per anni non sono stata sfrutttata dal punto di vista agonistico e ciò mi ha permesso di crescere parecchio senza affanni e condizionamenti. Stavo ferma anche per tre o quattro mesi e ho dovuto anche mettere il gesso parecchie volte”.
Ma ha mai avuto un punto di riferimento, un campione che la ispirava?
“Naturalmente Sara Simeoni”.
Un monumento
“Esattamente. Mi piaceva come affrontava le gare.
Come l'ha ispirata?
“Ho letto molto su di lei sui giornali. Ho visto i video delle sue competizioni. Molti mi hanno detto che ho superato Sara Simeoni: non è mai stato il mio pensiero”.
Un'epoca diversa quella vissuta dall'atleta veronese ma forse c'è un punto in comune con il suo modo d'intendere l'atletica. Molta semplicità nell'affrontare questa avventura che è lo sport, anche se praticato ad altissimo livello. Che cosa ne pensa?
“Molti credono che praticare atletica fin da giovanissimi ad alto livello sia una fortuna, invece non è vero”.
Un consiglio allora per i ragazzi...
“Prima regola: bisogna divertirsi. L'atletica ad alto livello arriva dopo, verso i venti anche ventidue anni. Prima, c'è tutto il tempo per divertirsi ed è ciò che conta per davvero. C'è chi non mangia, fa la dieta, va in giro in continuazione perché deve gareggiare. E' troppo, è esagerato”.
Non c'è solo l'atletica e il salto in alto nella sua vita. Pare di capire...
“Bisogna coltivare molti interessi. Non si può vivere solo di una cosa perché nel momento in cui venisse a mancare, ci si ritroverebbe persi. C'è la musica, la compagnia degli amici, sto con il mio ragazzo, ci sono le gite sulla costiera amalfitana. Oppure sto con mia nipote Sydney.
Cucina?
“Mi manca il tempo. Però l'anno prossimo mi sposo e quindi dovrò imparare per forza.
Sono in corso i preparativi, sarà per il prossimo anno, naturalmente dopo le Olimpiadi di Pechino. Quando finiranno i Giochi, inizieremo seriamente a preparare il nostro matrimonio”.
Due grandi obiettivi: Pechino e il matrimonio...
“Sono assieme a Massimiliano da sei anni, stiamo bene assieme. Il matrimonio è un passo normale che ci aspetta. Ci incontrammo la prima volta quando saltai 1 metro e 98”.
Anche lui uno sportivo?
“Allena. Però è avvocato”
Un avvocato atletico. Geloso?
“No. Mi lascia vivere l'atletica e condivide tutta la mia vita, ormai fa parte di me e lui conosce il mio mondo”.
Piatto preferito?
“Spaghetti con le vongole”.
E quello che vorrà preparare da donna sposata? Oppure cucina l'avvocato?
“No! In cucina lui proprio non ci deve entrare”.
Attore preferito?
“Stallone. Ho un debole per Rocky e per Indiana Jones e il tempio maledetto”.
Musica?
“Rossi, Ligabue. I cantautori italiani”
Come vive l'attesa per Pechino?
“Non ci penso, è l'unico modo per non venire schiacciati dalla pressione psicologica che è come un mattone che ci sovrasta tutti noi atleti”.
Chi teme di più delle avversarie?
“La Vlasic che ha una marcia in più rispetto a tutte le altre. Penso che possa vincere anche se tutto è possibile nella vita, specialmente ad una Olimpiade. Per il secondo e il terzo posto ci sono parecchie atlete che possono giocarsi il piazzamento. Una decine di atlete sono da podio. Sarà dura”.
Vale più di 2.03, meglio del record italiano. Potrebbe saltare una misura superiore?
“Al momento non saprei, anche se sto iniziando a entrare in forma in questo periodo e le sensazioni sono molto buone”.
Come si concentra, prima del salto? Ha un metodo particolare?
“Fisso intensamente l'asticella e non penso assolutamente a nulla”.

martedì, agosto 19, 2008

Tre Valli Varesine 2008, il lavoro del fotografo


Tre Valli Varesine 2008, bellezze e sport


Tre Valli Varesine 2008


Mondiali Varese, Ballerini consegna la nazionale a Bettini


Varese 19 agosto. "La salita dei Ronchi sarà decisiva - spiega il Ct azzurro - e il percorso è adatto per corridori di resistenza che dovranno scattare al momento giusto. Al Mondiale non arriverà il gruppone di cento corridori, potremmo assistere ad una volata di un gruppetto di atleti".

Oggi alla Tre Valli Varesine vince Ginanni ( nella foto a sinistra), neo prof di ottime speranze, uno veloce che tiene bene su certe salite non particolarmente dure. Oggi è stato capace di infilare Damiano Cunego in volata dopo che il gruppetto dei migliori si è tirato il collo per riprendere in extremis Bertagnolli.
Un Cunego che sembra essersi ripreso dopo ciò che ha patito al Tour de France e che ha saputo accendere la miccia della corsa nei chilometri finali, sulla salita dei Ronchi. Ma a parte Ginanni - davvero bravo - l'attenzione era rivolta soprattutto su Varese, la città e il circuito che fra 40 giorni ospiterà i Mondiali di ciclismo. Un ottimo test per gli organizzatori e gli azzurrabili. Anche se il percorso di oggi, rispetto al Mondiale è solo un assaggio, un brodino. A fine settembre ci sarà bisogno di più fondo e resistenza per emergere nelle battute finali, quando si risolverà la corsa.

Oggi è parso in ripresa Cunego mentre Bettini si è solo allenato, dato che ad un certo ha girato la bici verso l'albergo prima di superare il traguardo.
Ginanni, che abita nel paese vicino al selezionatore, Franco Ballerini, potrebbe sperare in una candidatura almeno come riserva. Vedremo.
Intanto inizia il gran lavoro di Ballerini che fino ad oggi avrebbe solo una sicurezza: la presenza, come capitano, di Paolo Bettini. Tutti gli altri corridori semba che debbano conquistarsi sull'asfalto la presenza a Varese a partire dallo stesso Cunego.

Il Grillo, invece, non si discute, anche se alle Olimpiadi ha deluso. Ha tempo e sicuramente voglia di rifarsi nel Mondiale degli italiani.

In margine alla conferenza stampa di oggi, ho posto a Franco Ballerini, il ct della nazionale, un paio di domande. Ecco, dunque, l'intervista.

Che cosa pensa del tracciato varesino?
"E un circuito che se viene percorso, come oggi, sei volte può non sembrare impegnativo. Ma al Mondiale i corridori lo ripeteranno 16 volte e il circuito diventerà più cattivo. Sicuramente non è un percorso durissimo".

Per chi è adatto?
"Per corridori di fondo che sono capaci anche di scattare. La salita dei Ronchi nel finale, dopo 250 chilometri sarà decisiva"
L'Italia avrà una punta sicura e altre mezze punte..
"Per ora è presto, non parliamo di mezze punte... Ci sono ancora tante corse in giro per l'Europa. Valuteremo le prestazioni dei nostri corridori che potranno rappresentarci qui a Varese. Nel calendario dei corridori c'è la Vuelta, il Giro di Gran Bretagna, il Giro di Polonia, il Giro di Germania. Bettini è la nostra punta, il resto della squadra lo costruiamo cammin facendo".

Bolt, scoperto perché va così forte

Sarebbe la Actina A, la principale responsabile dei successi del fantastico giamaicano. Questo ce lo racconta Guido Tiberga su La Stampa.

" Qualche settimana prima che gli imperatori Usain Bolt e Shelly-Ann Fraser venissero a sedersi sul trono della Cina, Errol Morrison, professore dell'Università di Kingston, aveva pubblicato i risultati di una ricerca condotta sugli atleti dell'Mvp Track Club, la squadra di Asafa Powell e Sherone Simpson: sette giamaicani su dieci avrebbero nelle fibre muscolari una particolare sostanza, la Actina A, che li renderebbe naturalmente più veloci del resto degli umani. Uno studio comparativo realizzato in Australia ha trovato la Actina A nel trenta per cento appena degli esaminati".

Basta questo per sbancare il mondo? No, ci vuole tradizione, attitudine ma anche denaro. La molla per raggiungere i grandi obiettivi dello sport. Ecco perché ora sentiamo parlare così tanto della Giamaica e dei suoi atleti.
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lunedì, agosto 18, 2008

Olimpiadi e Rai, le proteste vanno in rete

Non a tutti sta simpatica la programmazione della Rai. Non a tutti piacciono i commenti del professor Dal Monte, non tutti gradiscono le scelte delle scalette dei programmisti televisivi . Così, proprio sulblog dedicato ai Giochi, decine di persone hanno dato voce alle proprie lamentele contro i commentatori sportivi, contro il palinsesto, contro alcuni eventi sportivi mandati in onda in differita e altre invece in diretta.

Messo on line per favorire i «Commenti dei nostri inviati a Beijing2008», come si legge sul blog moderato dal giornalista Gianpiero De Luise, si è trasformato in un tribunale di piazza contro l'Azienda Rai.

"Salve a tutti - così si legge ora nell'ultimo post inviato da De Luise - Mi ero ripromesso mi mantenere con i visitatori del blog una comunicazione quotidiana, ma vi garantisco che il solo leggere la maggior parte dei vostri messaggi mi ha tolto ogni tipo entusiasmo nei confronti di questo spazio".

Tra le critiche, alcune magari ingenerose o esagerate, spunta una verità incontrovertibile. «Avete sbagliato il mezzo usato.. - scrive in un commento mandato sul blog della Rai un certo Carlo - mi spiego: il blog ha bisogno che qualcuno prima posti dei contenuti che poi i visitatori commentano.. cosa che non è avvenuta affatto in questo spazio lasciando così il compito di riempire la pagina a noi come se questo fosse un guestbook o al massimo un forum».

Per dire, prima di andare on line, bisogna conoscere bene le potenzialità e le regole del mezzo dicomunicazione. Alla Rai dovrebbero saperlo e invece...

domenica, agosto 17, 2008

Olimpiadi e sostanze dopanti. In cinque minuti si trovano in "rete"

Ivano Fanini, presidente della squadra ciclistica Amore e Vita, di recente ha ricordato quanto sia drammatica la situazione del doping nel ciclismo in Italia.
In una intervista pubblicata dal settimanale Oggi nel mese di luglio ha dichiarato fra l'altro che "Io dieci anni fa dissi: Presto tanti corridori faranno una brutta fine" e venne fuori uno scandalo. Ma da allora i morti, anche se non sempre viene reso noto, sono stati almeno cento".
Intanto la farmacologia avanza e con questa anche l'interessamento degli sportivi verso nuove sostanze capaci di incrementare le prestazioni, come la Sarm.
Non solo, in soli cinque minuti, utilizzando semplicemente il motore di ricerca google, ho scoperto che è possibile acquistare on line prodotti a base di questa sostanza.

Della Sarm ne parla l'articolo di Sportpro a cui rimando e di cui vale la pena riprendere un pezzo: "Servono più forza muscolare, più potenza, dunque una quantità di testosterone maggiore? Perché rischiare con l’ormone esogeno quando ci sono i Sarm? Cosa sono? Sostanze che modulano nell'organismo i recettori del testosterone, vengono impiegati per chi soffre di malattie congenite ai muscoli, ma aumentano anche le prestazioni sportive. E si sono rivelati ottimi nel far crescere la massa muscolare senza gli effetti collaterali degli steroidi. Oltretutto facili da assumere: per via orale"(...)
In qualche caso gli atleti si sono già interessati ai Sarm: "Da quando ho pubblicato la mia ricerca - afferma Lee Sweeney, dell'università della Pennsylvania - metà delle e-mail che ricevo sono di sportivi". Sweeney ha dimostrato che iniettando il fattore di crescita Igw-1, già noto ai laboratori antidoping, direttamente in un singolo muscolo, se ne provoca la crescita evitando che la sostanza si diffonda nel'organismo e venga scoperta. La ricerca ha già suscitato interesse in ambito sportivo (...)

Bolt, Pollo fritto e scarpe slacciate


Se proprio una lezione volessimo trarre dallo show di ieri, un giamaicano un po' naif che segna il record del mondo nella gara più veloce del mondo e va a prendersi una medaglia olimpica con la facilità di Paperinik, potrebbe essere la seguente: conta poco il perfezionismo, specie nello sport, che è attività ludica e gioiosa. Prendete questo fenomeno (se poi si è dopato lo sapremo fra qualche anno o forsenon lo sapremo mai), che si alza alle 11 del mattino, sgranocchia un pollo fritto, torna a letto a dormire, poi si sveglia di nuovo rimangia (il pollo fritto) e si prepara a correre la gara della vita.

Si prepara? Ma se si è dimenticato persinodi allacciarsi la scarpa! Certo, sarebbe troppo affermare che lo ha fatto apposta per spirito di gigioneria. Di certo ha capito una cosa: non serve vincere, occorre costruirsi anche un po' il personaggio. Ecco quindi le moine, gli accenni di danza e quant'altro. Glielo possiamo concedere.

Non mi è piaciuta, invece, l'ammucchiata delle nostre signore (signore?) della scherma che dopo aver vinto il bronzo nella competizione a squadre (era fioretto ? Correggetemi) si sono abbandonate ad una vera e propria ammucchiata, copiando il peggio dei nostri calciatori. Un consiglio: portarsi appresso Lina Sotis, quella del Corriere, la prossima volta. Come consulente di bon ton.

Intanto, sempre per stare in area Corrierone, Roberto Perrone, giornalista, scrittore, blogger, mangiatore di focacce genovese, ex redattore de Il Giornale, ci delizia sul sitodel suo giornale con alcuni simpatici post. Bella la foto che lo ritrae con la Pellegrini (però, chi se ne frega? Come se non conoscessimo la faccia della ragazza...) e poi ci ricorda che gli atleti, fra una gara e l'altra,fanno i turisti (beati loro). Sempre nei blog scritti dagli inviati del Corriere leggo che la Di Martino ( ma non ha ancorasaltato? Chi l'ha vista?) è stata avvistata in piazza Tiennamen come una normalissima turista.


Perrone è fiero di curare una rubrica di gossip e rimpiange i bei tempi andati quando non c'erano le moderne tecnologie e la ricerca delle notizie era un affare molto artigianale e scarpinatorio. Comunque, vedo che si arrangia benemalgrado la concorrenza di internet. Qui intanto dalle mie parti, nord di Milano, le edicole sono tutte chiuse enon riesco a trovare nemmeno una copia del Corriere. Oggi non potrò leggere la rubrica di Perrone.

Il sito consigliato di oggi: http://settore.myblog.it/